Editoriale di Antonella Piseddu
Giunti quasi a conclusione di un quadriennio che ci ha visti ancora una volta interfacciati con il mondo scolastico, è possibile esprimere una valutazione sia retrospettiva che di prossima prospettiva, relativamente alle scelte scolastiche dei giovani di oggi, avuto riguardo all’offerta dei Licei e degli Istituti Tecnici.
Rispetto agli anni 60-70, a fronte del calo demografico nazionale che certamente non ha risparmiato neanche la nostra Isola, il numero complessivo degli iscritti agli istituti superiori, risulta matematicamente in calo. Questo dato rientra in un fenomeno fisiologico.
Sintomatico è che un tempo, all’Istituto Tecnico per Geometri di Cagliari O. Bacaredda, si formava un numero notevole di sezioni scolastiche - dovuto anche dal “bacino” di popolazione scolastica proveniente dal resto della provincia di Cagliari… numero che negli anni ha subito un trend decisamente negativo. Stesse analoghe sorti hanno subito gli Istituti Tecnici della provincia dell’intero territorio nazionale.
Un tempo, numeri ben più significativi rappresentavano la popolazione scolastica dei futuri “Geometri”.
E’ ragionevole ipotizzare che l’intervento del Ministero che ha modificato l’originaria e qualificante dizione da “Istituto Tecnico per Geometri” a C.A.T. (Costruzioni Ambiente e Territorio) abbia influito sull’immediatezza di alunni e genitori, di recepire correttamente le medesime potenzialità e sviluppi lavorativi di una più rassicurante identificazione quale per l’appunto, quella di “Geometra” e ciò rispetto ad una Professione storica che vanta in Italia la nascita del primo Albo Professionale sancita col Regio Decreto n° 274 dell’11.02.1929 e che istituiva per legge i Geometri Liberi Professionisti.
Certo, la modifica in C.A.T. del nostro vecchio e esplicito indirizzo “Istituto Tecnico per Geometri”, le varie rivisitazioni dei programmi didattici, nonché le varie riforme (ancora in gestazione) miranti alla prosecuzione post “diploma” degli studi universitari per l’abilitazione alla libera professione, non hanno fatto che confondere le idee anche ai “non addetti ai lavori”.
Le sensazioni acquisite dai ragazzi in primis e dalle loro famiglie – le cui indicazioni incidono notevolmente sulla scelta scolastica dei propri figli – in secundis fanno emergere l’indeterminatezza in quanto non sanno cosa sia il C.A.T. e quali siano i reali sbocchi professionali.
Questo è ciò che emerge anche dai confronti avuti coi Colleghi a livello nazionale.
A tale proposito il Consiglio Nazionale Geometri e i Collegi Territoriali si sono adoperati da tempo, per una promozione e divulgazione capillare per la “conoscenza del C.A.T.”.
Da qualche anno ci siamo attivati con progetti qualificati e ottimamente strutturati, per la divulgazione presso le scuole medie (orientamento scolastico) e presso gli stessi C.A.T., dai quali seppur con numeri ancora insoddisfacenti, migliora la conoscenza ed i risultati numerici.
Si è ritenuto indispensabile dedicare molta attenzione alle classi seconde e terze medie inferiori, perché in esse risiedono i nostri potenziali “nuovi Geometri” e fruitori del C.A.T.
Con attenzione ci siamo rivolti a loro affinché conoscano la nostra professione e pertanto possano essere incentivati a tale scelta. Stiamo lavorando presso le suole medie, con dei laboratori di progettazione BaM (Building and Modeling; un BIM semplificato, ideato appositamente per le scuole dalla Fondazione Geometri) attraverso il quale, gli studenti realizzano il progetto della loro “AULA IDEALE”.
I nostri sforzi in concreto immani, sono stati ben ripagati dall’entusiasmo che dimostrano i ragazzi nel vedere realizzarsi sotto i loro occhi un progetto 3d (grafico al PC), partendo da delle semplici misurazioni. L’entusiasmo dimostrato per queste iniziative ci fa ben sperare per il futuro.
Dicevo “immani sforzi” perché, da coordinatore delle attività con gli istituti scolastici, ho potuto apprendere direttamente le difficoltà di rapportarsi in prima battuta coi Dirigenti degli Istituti e col Personale, sulle tematiche da promuovere e sulla burocrazia da superare.
Non tutti gli Istituti sono pronti a recepire “l’orientamento scolastico” in termini di formazione e conoscenza (che noi abbiamo invece scelto di portare avanti). Dalle esperienze fatte, parrebbe preferirsi un intervento a “spot” o una “parata di istituti” che forniscano informazioni in un piccolissimo lasso di tempo, piuttosto che un vero “servizio” divulgativo e soprattutto formativo, con in evidenza contenuti e prospettive concrete.
Noi Geometri abbiamo detto no a questo tipo di orientamento scolastico obsoleto. Noi abbiamo scelto di fare contemporaneamente anche della formazione. Abbiamo scelto il rapporto e il contatto diretto con i ragazzi con le loro aspettative e la loro capacità. Abbiamo scelto di lavorare con loro “gomito a gomito”, di fronte ad un PC, coadiuvandoli nelle scelte progettuali e più consapevoli verso l’ambiente. Abbiamo appena completato ben 17 Laboratori di progettazione BaM (in vari Istituti provinciali), lavorando e interfacciandoci direttamente con circa 330 ragazzi.
Con Georientiamoci (questo è il nome del progetto), e in sinergia coi Collegi Territoriali stiamo facendo un puntuale lavoro di sensibilizzazione su tutto il territorio nazionale, e seppur con piccoli passi avanti, stiamo ottenendo qualche promettente risultato.
Un esempio è l’Istituto C.A.T. O. Bacaredda di Cagliari che grazie ad una visione matura e di prospettiva sostenibile da parte di un convinto Dirigente scolastico, quest’anno ha avuto un trend positivo delle iscrizioni.
E’ attiva una collaborazione con diversi Istituti C.A.T., coi quali si vanno realizzando laboratori di progettazione ed espletando attività topografiche e catastali. Abbiamo espletato attività tecniche professionalizzanti anche con l’Istituto Tecnologico di Iglesias - anche qui grazie alla sensibilità del Dirigente scolastico- affinché i ragazzi possano essere stimolati a scegliere il C.A.T. nel proseguo del loro percorso formativo. E’ attiva la collaborazione, seppur ancora per piccoli numeri, tra i Geometri professionisti e i ragazzi dei C.A.T., impegnati nel progetto di professionalizzazione prevista dall’alternanza scuola-lavoro. Con tali progetti si offre l’opportunità ai ragazzi di rapportarsi direttamente con l’aspetto pratico della didattica e contestualmente di asseverare agli obblighi introdotti dalla riforma scolastica.
I Collegi investono risorse umane per il futuro della categoria, e con spirito collaborativo tutti i professionisti sono chiamati a supportare i progetti in essere.
Il presente certamente non deve scoraggiare, ma gli investimenti fatti a tal proposito, con l’impegno collettivo, con le scelte politiche a favore della nostra categoria si potranno raccogliere migliori risultati, passo dopo passo.
Crederci innanzitutto, proseguire col lavoro e le iniziative innovative al passo coi tempi e con la realtà del mondo dei giovani può incidere sulle prospettive dei genitori per i propri figli.
Un ringraziamento particolare ai volenterosi Colleghi e Colleghe della Commissione Scuola per la loro collaborazione.
Grazie per l’attenzione.
La Coordinatrice della Commissione Scuola